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I tools che non devono mancare ad un graphic designer

La sfida più eccitante per un Graphic Designer? E quali sono i tools che non devono mancare ad Graphic designer?

Il Graphic Design è soprattutto osservazione e soluzione.
È questo, da sempre, l’aspetto che più m’interessa e m’incuriosisce.

Torniamo al titolo: i tools che non devono mancare ad un Graphic designer

Insieme al mio collaboratore Giannicola De Antoniis (Business Coach) con il quale porto avanti da anni il progetto Killer-Design-System, siamo focalizzati nel definire attraverso un lavoro di osservazione e ricerca, quali sono gli strumenti (tools) fondamentali che meglio funzionano in un progetto di design.

Oltre a quelli che già conosci e che possiamo riassumere in: 1) strumenti classici come fogli, matite, pennarelli, etc… e 2) strumenti tecnologici come hardware, software, etc…, c’è qualcos’altro come vedremo in seguito!
Certamente, tutti fattori utili per svolgere al meglio un lavoro ma bastano per offrire una soluzione più attraente agli occhi del tuo pubblico o dei tuoi clienti?

Magari senza tecnologia! Inoltre, siamo certi che per essere dei bravi designer abbiamo solo bisogno di contornarci di strumenti iper-sofisticati, di schermi ultra dinamici, di software stellari etc…? Certamente no! Senza dubbio, è necessario padroneggiare la strumentazione a nostra disposizione ed essere capaci di applicarne le molteplici funzionalità, ma per evitare di scadere in un design dozzinale, dobbiamo usare degli strumenti che siano individuali, unici, originali, autentici, distintivi. Insomma, solo tu puoi sapere come e quando usarli e soprattutto, che siano capaci di creare il giusto significato per il business dei tuoi clienti.

Mai senza i fondamentali
Ecco di seguito i tre fondamentali strumenti (tools) che ho scelto per aggiungere valore, in maniera differente, con il mio lavoro:
– Semplicità
– Ironia
– Provocazione

Attraverso la loro interazione, posso trasformare un’idea, in una soluzione grafica straordinaria, differente e più vantaggiosa e attraente per i miei clienti.
Vediamo come!

Se nel food la semplicità la esprimo con una buona fetta di pane e olio, quale elemento nobile e fondamentale per condire qualsiasi pietanza, va da sé che attraverso l’immagine seguente ho voluto dare valore al design quale sistema elementare, capace di oliare le mie idee e renderle fruibili nell’ambito del graphic design.
Cosa ho aggiunto?
Ironia, semplicità e provocazione.

Fatta questa premessa, voglio fare un richiamo al post precedente, www.gabriellasperandio.com/iniziare-lavorare-photoshop/, nel quale avevo già evidenziato questi passaggi:
1. definisci il problema che vuoi risolvere;
2. definisci l’obiettivo in modo semplice e preciso;
3. definisci tutte le componenti visive, (visual, colori, materiali, font, etc…).

Questi tre passaggi sono i primi passi per iniziare qualsiasi lavoro di progettazione visiva ma diventa molto complesso gestirla.
Va da sé che hai bisogno di un Team, di una squadra di persone, ben organizzata, ognuno con le proprie competenze, che seguano passo dopo passo le singole fasi di ricerca, progettazione e sviluppo, marketing, etc…

Questo è il segreto per essere efficaci.

Tanto per citare una frase di Steve Jobs:
“Le cose migliori non sono mai fatte da una sola persona, ma da un gruppo”.

Puoi anche avere la strumentazione più iperspaziale dell’universo, ti accorgerai che l’immagine, meravigliosa che sia, da sola non funziona. Non funziona più agli occhi del tuo pubblico e dei tuoi clienti. Non funziona soprattutto per il tuo business.

Un Team ti aiuta per esempio ad ascoltare, a prestare orecchio ad ogni dettaglio utile al tuo progetto grafico, ti aiuta a chiederti se:
– ascolti il tuo cliente?
– fai domande ben precise circa il contesto in cui operi? www.giannicoladeantoniis.com/come-creare-il-tuo-business/
– definisci il problema?
– la soluzione che hai pensato risolve il problema del tuo cliente?
– il perché hai scelto quella soluzione piuttosto che un’altra?
– etc…

Mi fermo qui, questo è un argomento più ampio, che non mi sento di approfondire, anzi approfitto per “passare la palla” a Giannicola che, nei prossimi post spiegherà meglio come e perché sono importanti le domande e in che modo vengono in aiuto e migliorano gli affari.

Il classico, mai fuori moda
Dopo anni di riflessione, ancora grazie al mio Team, ho capito quanto sia importante il contesto di riferimento prima di iniziare qualunque progetto di design, ma non solo di design!
Perché?
– Perché il contesto è l’ambito dentro il quale la nostra immagine
deve agire e “colpire” i nostri destinatari;
– perché comprendere il contesto ti fa evitare di andare “fuori tema”;
– perché il contesto ti aiuta nel vestire su misura una soluzione grafica;
– etc…

Ti lascio un esempio pratico sulla base di uno degli ultimi lavori eseguiti per un’azienda italiana di carni, entrata nei mercati del medio oriente. Nel caso specifico, sia per il claim sia per l’immagine abbiamo escluso ironia e provocazione. Perché?
Perché il contesto non lo permetteva al fine di evitare un altro Charlie Hebdo!

È vero che la Semplicità, l’Ironia e la Provocazione sono i tre pilastri che contraddistinguono i miei lavori, (insieme alla gamma di colori giallo, rosso e cyan), ma è altrettanto vero che, affinché siano utili per quello che necessita al cliente, devono essere calibrati sulla base del suo contesto di riferimento.

Senza una definizione del contesto non c’è tools che tenga!

Questa è la risposta alla domanda “quali sono i tools che non devono mancare ad Graphic designer?

UCCIDI LE VECCHIE IDEE PRIMA CHE SIANO LORO A FARLO CON TE.

Gabriella

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