La dottrina cristiana e i cinque colori del 2017
Da questa dottrina cristiana, che poco ha a che fare con il Design, apro il post di oggi, dedicato ai cinque colori del 2017 scelti da Pantone. Partendo da queste parole ho rappresentato, attraverso la tavola che segue, uno dei principi fondamentali che caratterizza, da un punto di vista stilistico, l’uso del colore nelle mie immagini.
Non parlando, ovviamente, in assoluto ma riferendomi ad un lavoro di ricerca e ad un gioco stilisticamente ironico, ho scelto la gamma dei colori che più si addice al mio Design.
Vediamo nel dettaglio quali sono e il perché sono gli unici colori capaci di resistere alle mode e alle tendenze di tutti i tempi.
I primi tre, chiamati colori primari, sono:
il giallo, il rosso e il blu;
gli altri due, chiamati neutri, sono:
il nero e il bianco.
Stai pensando che sia stata una scelta semplicistica?
In qualsiasi modo tu voglia pensare, qualunque sia il tuo colore preferito o il tuo trend cromatico di riferimento, è necessario che tu sappia una regola molto semplice: i colori primari, quali il giallo, il rosso e il blu, sono i colori di base dai quali si ottengono, mescolandoli, tutti gli altri. Questi colori sono i mattoni di tutti i colori e sono considerati “assoluti” perché non si possono ottenere con nessuna mescolanza.
Vediamo alcune considerazioni sulle nuove tendenze cromatiche del prossimo anno scelte dall’azienda Pantone leader del mercato.
Sottolineo, ancora una volta che non esiste una regola universale che tuteli l’uso del colore nel design, nella moda o in altri ambiti. La scelta del colore è molto soggettiva, infatti, anche la reazione che il colore evoca cambia da persona a persona, è capace di influenzare il nostro comportamento, condizionare il nostro stile di vita e quindi le nostre scelte.
Sul colore esistono numerosi studi e teorie (alcuni dei quali assai complessi) che lo analizzano da punti di vista differenti: fisico, fisiologico, chimico, psicologico, percettivo ed espressivo, quindi il colore non può essere né studiato né ricercato attraverso una semplicistica teoria meccanica.
Ora facciamo un’osservazione e vediamo cosa accade attorno a noi.
Ecco che assistiamo ad una corsa senza tempo, dove le tendenze cromatiche si rincorrono, stagione dopo stagione a ritmi velocissimi, come una macchina impazzita e sempre pronta ad impartire ordini e tendenze mondiali. E così, mentre tra gli addetti ai lavori, nel settore della moda o del design, aleggiano regole che stabiliscono i colori “Must” del 2017, a te che mi stai leggendo voglio rivolgere alcune domande:
– Esiste un set design che vada bene per tutti?
– Esistono delle tonalità che vadano bene per tutti gli ambiti e per tutte le situazioni?
– Esiste un “passpartu” del colore capace di soddisfare i desideri di molti e guardare
a tutti gli orizzonti possibili?
Nel rispetto di chi proclama leggi e tendenze,di chi afferma il “Color of the Year”, dettando lo stile del mondo, voglio dire che l’aspetto cromatico nel Design diventa stile solo e quando è capace di vestire, in maniera esclusiva ed irripetibile, una singolarità.
www.gabriellasperandio.com/singolarita-immagine-e-brand/
Insomma dal mio punto di vista, affinché una cromia diventi identificabile, occorre che ci sia un’oculata osservazione capace di “stregare” il contesto e di soddisfare una personale domanda estetica. Ad ognuno la sua nuance.
Detto questo, osserviamo come Pantone, attraverso un’astuta operazione di marketing, ha scelto i colori che approderanno sulla “scena” internazionale per la prossima stagione 2017.
Come ogni anno sono dieci, ne prenderò in considerazione solo cinque, i cinque colori del 2017 usati da alcuni stilisti internazionali.
Spicca senza dubbio il Giallo scuolabus, intenso e delizioso di Emilio Pucci, il Rosso Aragosta o Spremuta scelto da Dior e Sportmax. Le passerelle di Valentino invece si colorano di Rosa o Pink Yarrow dalle tonalità molto accese, esagerate a ricordare gli anni ‘80 e venerare il look di alcuni grandi artisti contemporanei quali ad esempio David Bowie.
L’eleganza vede protagonista, senza dubbio il Lapis Blue, dalle tonalità azzurro-oltremare quasi a rievocare atmosfere antiche ed esoteriche. Per chiudere la cinquina, le proposte di Gucci, Bottega Veneta e Fendi interessano tonalità più leggere, una sorta di sfumatura al femminile quale ad esempio il “Pale Dogwood”, che ci riporta alle atmosfere del passato.
Parlando di moda, o meglio di stile, non potevo fare altro che citare il leggendario Karl Lagerfeld, che attraverso una sintesi maniacale, si impone con un bianco laboratorio e un celeste brillante ad anticipare le atmosfere Iper-digitalizzate e sottolineare l’inscindibilità dello stile dalla ricerca e dallo sviluppo di una specificità.
Concludo l’articolo, dicendo che il colore è un fondamento molto importante nella moda e nel design.
Ricordo come alcuni marchi internazionali siano diventati Brand grazie al loro colore specifico, basti pensare alle iconiche scatole di Tiffany, piuttosto che al Rosso Ferrari di casa nostra.
Quando parlo di Stile scendo dalla giostra della moda e delle tendenze e invoco l’unica regola cui posso appellarmi: OSSERVARE.
Osservare quello che accade intorno a noi, focalizzare le risposte dei nostri clienti, osservare il contesto di riferimento senza commettere l’errore di copiare le tendenze generate da altri.
“Lo stile è avere coraggio delle proprie scelte e anche il coraggio di dire di no”.
E’ considerata una delle citazioni più celebri di Giorgio Armani, io la voglio leggere così: il coraggio è il primo passo per iniziare ad osservare cosa accade dentro e fuori di noi, è il primo passo per far venire fuori la creatività, il primo passo per credere nel proprio lavoro, per guardare verso il futuro, per fare delle scelte e trovare il proprio stile.
Questo è uno straordinario insegnamento, da parte di un grande maestro, ne faccio tesoro!
UCCIDI LE VECCHIE IDEE PRIMA
CHE SIANO LORO A FARLO CON TE.
Gabriella